Papa in Perù: mons. Barreto (arcivescovo Huancayo), “speranza non può essere disgiunta da giustizia, senza impunità”

“L’umanità fa esperienza di una crescente crisi sociale e ambientale che toglie l’anima ed oscura il futuro immediato. Papa Francesco ha avvertito nella sua enciclica Laudato Si’ la necessità di cercare insieme la soluzione a questo gravissimo problema. Il Perù è parte dell’umanità che soffre per questo problema. La presenza di Papa Francesco ci animerà a mettere in secondo piano gli interessi personali o di fazione. Ci aiuterà a mettere al centro e a dare valore al desiderio di Gesù ‘che tutti siamo uno’, per mantenere viva la speranza”. Lo afferma, interpellato dal Sir, l’arcivescovo di Huancayo, mons. Pedro Ricardo Barreto Jimeno, gesuita, vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana e rappresentante del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) all’interno della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam).
Mons. Barreto spiega che “la Conferenza episcopale peruviana ha elaborato un itinerario adeguato, affinché le parrocchie del paese possano vivere un’esperienza di unità attorno al Vescovo di Roma, 266° successore di Pietro, e favorire un clima di speranza. Tale speranza non può però essere disgiunta dalla giustizia, una giustizia senza impunità. E non può essere disgiunta da una solidarietà affettiva ed effettiva attraverso la quale sia privilegiata l’evangelizzazione dei poveri e degli scartati della società, così come ci insegna Francesco”.
Prosegue l’arcivescovo di Huancayo: “Uno dei compiti più urgenti dal punto di vista sociale e ambientale è quello di promuovere l’unità tra i peruviani a partire dalla verità, dalla giustizia e dalla custodia della nostra casa comune. Con uguale intensità, all’interno della Chiesa, dobbiamo animare tutti i battezzati perché partecipino attivamente alla missione evangelizzatrice, specialmente al servizio dei poveri e degli emarginati dalla vita sociale”.

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