Movimenti ecclesiali: mons. Navarro (Univ. Santa Croce), “trovare le dovute conciliazioni e adeguamenti tra unità carismatica e sua collocazione nel servizio nella Chiesa”

“Non c’è una soluzione giuridica unitaria e soddisfacente per tutti i movimenti carismatici. Occorre confrontarsi con la realtà del singolo movimento. Bisogna cucire un vestito su misura”. Lo ha detto oggi mons. Luis Navarro, docente di diritto canonico e rettore della Pontificia Università della Santa Croce, durante il convegno “Carisma e istituzione in movimenti e comunità ecclesiali”, organizzato a Roma dall’Istituto universitario Sophia, con il patrocinio dell’Ascai. “Sono diverse le modalità di riconoscimento ecclesiale, non ce n’è soltanto una – ha spiegato -. Occorre conoscere bene queste forme per capire qual è la più adeguata”. E per riuscirci bisogna “conoscere e indagare un carisma nella sua vita ecclesiale concreta, individuando le esigenze giuridiche da esso derivanti. Solo così si potranno trovare le dovute conciliazioni e i dovuti adeguamenti tra unità carismatica e la sua collocazione nel servizio nella Chiesa”. Tra i limiti delle configurazioni attuali analizzate, il rischio di atomizzazione dei movimenti e la moltiplicazione di autorità ecclesiastiche. “Il carisma non è un dono che appare un giorno con tutti i suoi elementi perfettamente identificati – ha aggiunto -. Vi è evoluzione nella percezione dei carismi e dei frutti”. Da qui due possibilità: “O dare luogo a diverse realtà ecclesiali o solo a una. Ma i carismi non sono uguali”. “Una tale varietà non permette di individuare elementi comuni per tutti i movimenti. Direi semplicemente che non ci sono – ha concluso -. Ritengo che non ci sia una situazione univoca”.

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