Diocesi: mons. Tessarollo (Chioggia), “le comunità cristiane devono evitare critiche eccessive e tante generalizzazioni nei confronti dei sacerdoti”

I sacerdoti, “rinunciando ad una propria famiglia e ad avere figli propri, si mettono a disposizione per poter aiutare altri ad educare i propri figli. E spendono la propria vita principalmente nel servizio per altri cui sono inviati dal vescovo”. È quanto ricorda il vescovo di Chioggia, mons. Adriamo Tessarollo, dalle colonne del settimanale diocesano “Nuova Scintilla” parlando dei sacerdoti dopo “critiche e insinuazioni” a loro rivolte che “abbracciano i campi più vari: dalle omelie al loro modo di svolgere il ministero pastorale o di gestire la parrocchia, fino alla loro credibilità”. “Certo che anche in essi si manifestano dei limiti e talvolta commettono degli errori, ma – osserva il vescovo – le comunità cristiane devono evitare le critiche eccessive e soprattutto le tante generalizzazioni nei loro confronti, sotto ogni punto di vista”. “Le critiche poi oggi piovono anche da chi quasi non partecipa alla vita della Chiesa, anche se si dichiara credente, o da chi si è allontanato da essa” e “non manca neppure chi chiede dei ‘servizi’ occasionali e li vuole come e quando a lui piace o fa comodo”. “Anche chi partecipa alla vita della comunità – prosegue mons. Tessarollo – non può pretendere che i sacerdoti siano come ognuno vuole che siano e che facciano come ognuno si attende. Né giova criticare e promuovere o diffondere l’atteggiamento di critica fermandosi esclusivamente all’aspetto umano del sacerdote, senza vedere in lui un ‘servitore’ della grazia di Dio, pure con debolezze comuni a tutti”. Il vescovo invita al “dialogo personale condotto con bontà e delicatezza” con i sacerdoti, al “ringraziamento a Dio che attraverso i sacramenti che essi amministrano e in ogni altro loro servizio dona la sua grazia”. “Non manchi anche il grazie a loro e neppure la preghiera perché ci siano donati altri sacerdoti”.

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