Papa in Cile: Namuncurá (leader mapuche), “vogliamo solo la pace e il rispetto dei diritti del nostro popolo”

“Speriamo che la visita del Papa in Cile possa portare la pace e che i mapuche siano ascoltati dai cileni. Tra noi c’è molto scontento”: a parlare al Sir, da Santiago del Cile, è Rosa Namuncurá, leader mapuche dell’associazione “Lonco calfucura” e pronipote del beato Ceferino Namuncurá, mapuche della Patagonia argentina. Oggi Papa Francesco celebra la messa nell’aeroporto di Maquehue, a Temuco, nelle terre mapuche dell’Auracanìa e poi pranza con alcuni leader mapuche. “Chiediamo il rispetto dei diritti ancestrali del nostro popolo”, afferma Namuncurá, e “la libertà di portare avanti la nostra spiritualità, di parlare con Dio. Ma la politica, lo Stato del Cile, è contro di noi. Noi vogliamo solo la pace e la giustizia”. “La visita del Papa è importante perché può aiutarci a portare la pace – sottolinea -. I mapuche in genere sono contenti della visita, perché siamo un popolo di pace. Siamo persone tranquille, amiamo la natura. Non siamo tutti uguali ma è certo che siamo contenti di accogliere un Papa che cerca di promuovere la pace nel mondo”. La leader mapuche dice che nelle zone del sud del Cile, dove vive la maggioranza del suo popolo in condizioni di povertà, la gente soffre “molto di più per lo sfruttamento della terra, la sottrazione dei luoghi di culto… Mi chiedo perché? Crediamo in un Dio onnipotente che chiamiamo con un nome diverso ma è lo stesso che ha creato la terra, l’universo. Molti non capiscono perché facciamo riti e cerimonie diverse. Se il territorio è stato sfruttato o usurpato ci sono conseguenze sulla spiritualità dell’intero popolo mapuche, che si sente colpito”. Inoltre, prosegue, esiste “una legge antiterrorista molto dura, i nostri fratelli vengono arrestati e restano in carcere mesi e anni”, sono “situazioni molto dolorose per noi”. Alcuni movimenti più radicali hanno annunciato per oggi proteste all’aeroporto di Maquehue, che prima era un territorio mapuche. “Alcuni protestano perché era un luogo cerimoniale mapuche, ma come sempre il popolo non è stato consultato – spiega -. Il Papa sta facendo qualcosa di buono perché viene a parlare di pace. Ma come noi rispettiamo una Chiesa cattolica, anche i mapuche hanno diritto di vedere rispettati i loro luoghi sacri. Chiediamo solo il rispetto dei diritti ancestrali del popolo”.

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