Papa in Cile: all’Università Cattolica, serve “alfabetizzazione integrale” per “convivenza nazionale”

“La convivenza nazionale è possibile – tra le altre cose – nella misura in cui diamo vita a processi educativi che sono anche trasformatori, inclusivi e di convivenza”. Ne è convinto il Papa, che visitando, al temine della sua seconda giornata in Cile, l’Università Cattolica di Santiago ha ricordato come tale “casa di studio”, nei suoi 130 anni di storia, abbia “offerto un servizio inestimabile al Paese”, intrecciando la sua storia con quella del Paese. Dopo aver citato ancora una volta la figura di S. Alberto Hurtado, tra gli studenti più illustri, Francesco ha spiegato che “educare alla convivenza non significa solo aggiungere valori al lavoro educativo, ma generare una dinamica di convivenza all’interno del sistema educativo stesso”. “Non è tanto una questione di contenuti, ma di insegnare a pensare e ragionare in modo integrale”, ha precisato il Papa traducendo “quello che i classici chiamavano il nome di forma mentis”. Per raggiungere tale obiettivo, la tesi di Francesco, è necessaria una “alfabetizzazione integrale, che sappia adattare i processi di trasformazione che avvengono all’interno delle nostre società”. “Un tale processo di alfabetizzazione – ha spiegato il Papa – richiede di lavorare contemporaneamente all’integrazione delle diverse lingue che ci costituiscono come persone, ossia un’educazione (alfabetizzazione) che integri e armonizzi l’intelletto (la testa), gli affetti (il cuore) e l’azione (le mani). Ciò offrirà e consentirà la crescita degli studenti in maniera armonica non solo a livello personale ma, contemporaneamente, a livello sociale”. Il Papa è arrivato all’Università Cattolica alle 19 locali (23 ora di Roma) ed è stato accolto all’ingresso principale dell’ateneo dal rettore e dal Vice Gran Cancelliere, insieme all’arcivescovo di Santiago, card. Ricardo Ezzati Andrello. Nel cortile lo hanno atteso circa 700 studenti e un gruppo di bambini, oltre a circa 1.200 esponenti del mondo accademico cileno presenti nel salone con altri circa 500 studenti.

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