Papa in Cile: all’Università Cattolica, “cercare spazi sempre nuovi di dialogo più che di scontro”

“L’università diventa un laboratorio per il futuro del Paese”, se “sa incorporare in sé la vita e il cammino del popolo superando ogni logica antagonistica ed elitaria del sapere”. “Un’antica tradizione cabalistica – l’esempio scelto da Francesco – racconta che l’origine del male si trova nella scissione prodotta dall’essere umano quando mangiò dell’albero della scienza del bene e del male. In questo modo, la conoscenza acquistò un primato sulla Creazione, sottoponendola ai propri schemi e desideri”. “Sarà la tentazione latente in ogni ambito accademico, quella di ridurre la Creazione ad alcuni schemi interpretativi, privandola del mistero che le è proprio e che ha spinto generazioni intere a cercare ciò che è giusto, buono, bello e vero”, ha affermato il Papa: “E quando il professore, per la sua sapienza, diventa ‘maestro’ è in grado di risvegliare la capacità di stupore nei nostri studenti. Stupore davanti a un mondo e un universo da scoprire!”. “Siete chiamati a generare processi che illuminino la cultura attuale proponendo un umanesimo rinnovato che eviti di cadere in ogni tipo di riduzionismo”, la “missione profetica” dell’università, secondo il Papa: “E questa profezia che ci viene chiesta ci spinge a cercare spazi sempre nuovi di dialogo più che di scontro; spazi di incontro più che di divisione; strade di amichevole discrepanza, perché ci si differenzia con rispetto tra persone che camminano cercando lealmente di progredire in comunità verso una rinnovata convivenza nazionale”.

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