Germania: mons. Fürst (Rottenburg-Stoccarda) sulla digitalizzazione, “se algoritmi avessero il sopravvento l’uomo perderebbe la libertà”

Il vescovo di Rottenburg-Stoccarda, mons. Gebhard Fürst, in un lunga intervista rilasciata ieri ai due quotidiani di Stoccarda “Stuttgarter Zeitung” e “Stuttgarter Nachrichten”, ha espresso i suoi timori sulla digitalizzazione e l’uso estensivo degli algoritmi: il rischio che gli uomini vengano soppiantati dai computer, che gli algoritmi prendano il sopravvento sulle regole della vita non sembra a suo avviso una possibilità remota. Fürst ha osservato che con il sopravvento degli algoritmi, “l’uomo perderebbe la sua libertà e dignità”, e ciò sarebbe “un disastro, un disastro della civiltà”. La digitalizzazione è un processo che potrebbe avere un forte impatto negativo “se lo sviluppo non venisse indirizzato verso la giusta direzione con competenza, coraggio e attenzione”, ha detto Fürst, che è presidente della commissione per i mezzi di comunicazione della Conferenza episcopale tedesca: perciò “servono regole severe”. Il vescovo ha definito “altamente problematico” il modo in cui le informazioni personali sono controllate e utilizzate dai motori di ricerca che le selezionano e le ridistribuiscono, e “ci si avvia verso il consumatore di vetro, sì, la persona vitrea”, della quale anche i dettagli più intimi saranno raccolti, archiviati e riutilizzati.
Il passaggio al controllo totale e alla sostituzione degli esseri umani non è un discorso impossibile, già in Giappone esistono – segnala – robot infermieri, e Fürst ha evidenziato la necessità che la Chiesa pensi al problema della digitalizzazione, che può non essere negativa: già al congresso dei media cattolici a Bonn, nell’ottobre scorso, davanti al pessimismo culturale ecclesiastico sulla trasformazione digitale, il vescovo evidenziò che la Chiesa dovrebbe essere coinvolta, ad esempio, nello sviluppo di un’adeguata protezione dei giovani nei media, usando positivamente degli stessi strumenti.

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