Egitto: al-Azhar, al via questa mattina al Cairo la Conferenza internazionale a sostegno di Gerusalemme. Per la Santa Sede presente il nunzio mons. Bruno Musarò

Si è aperta oggi al Cairo, in Egitto, la “Conferenza internazionale a sostegno di Gerusalemme” organizzata dal Grande Imam di Al-Azhar, Sheikh al-Tayyib, sotto gli auspici del presidente Abdel Fatah al-Sisi. La conferenza, che si concluderà domani, riunisce importanti rappresentanti nazionali, regionali e internazionali come il presidente palestinese Mahmoud Abbas, il patriarca della Chiesa copta ortodossa Papa Tawadros II, il capo del Parlamento arabo Meshaal bin Fahm al-Salmi, il presidente dell’Assemblea nazionale del Kuwait Marzouq Al-Ghanim e l’ambasciatore Ahmed Aboul Gheit, segretario generale della Lega araba. Per la Chiesa cattolica era presente il nunzio apostolico in Egitto, mons. Bruno Musarò.

Alla Conferenza, questa mattina, è intervenuto anche il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese. Nel suo discorso, Tveit ha sottolineato in particolare come “il futuro di Gerusalemme deve essere condiviso. Non può essere il possesso esclusivo di una sola fede rispetto alle altre o di un popolo contro l’altro. Gerusalemme è, e deve continuare ad essere, una città di tre religioni e due popoli”. Gerusalemme – ha proseguito Tveit – “è considerata una città santa, sinceramente e profondamente amata da tutte e tre le fedi abramitiche, ebrei, cristiani e musulmani. Questo amore e attaccamento profondo devono essere rispettati e affermati in qualsiasi soluzione possa essere prevista”. In aprile, quando Papa Francesco visitò il Cairo, l’università di Al azhar si fece promotrice di una Conferenza mondiale sulla pace alla quale Tveit partecipò. Il segretario generale del Wcc è tornato a parlare oggi del tema del ruolo delle religioni per la soluzione dei conflitti: “Come credenti in un Dio onnipotente, dovremmo esplorare insieme cosa significa esprimere l’amore di Dio in questo conflitto in cui le tre religioni monoteiste e le loro comunità sono coinvolte e colpite. Non ci sarà pace a Gerusalemme a meno che tutte e tre le religioni non siano rispettate e coinvolte nella soluzione”.
Questa mattina, alla Conferenza è intervenuto anche il Patriarca copto, Papa Tawadros II, che ha ringraziato il Grande Imam per aver convocato questa conferenza. “Ciò che ci unisce è la città Santa, il fiore delle città”, ha detto il Papa copto, rivolgendosi ai presenti. “Gerusalemme non è solo un luogo in cui ci sono i monumenti, ma è anche il simbolo di un incontro con Dio. È terra sacra e terra santa, terra in cui si sono incontrati il cielo e la terra, in cui Dio ha parlato più che in qualsiasi altro posto”. “Se Gerusalemme rappresenta una storia per il popolo ebreo, lo è anche per i cristiani e i musulmani”. E poi ha aggiunto: “La pace è una scelta e alla pace non c’è alternativa. Non sarà mai reale se la violenza non smette di essere una minaccia”. Nel suo intervento, il capo della Chiesa copto-ortodossa ha ribadito il suo “no” alla decisione presa dal governo americano di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme.

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