Terremoto a Ischia: don Zucchelli (Il Nuovo Torrazzo), “una grande gioia vedere i 3 bambini sani e salvi”

“Stavamo concludendo la cena con un tipico ‘pane napoletano’ quando, improvvisamente, alle 20.57, abbiamo sentito un boato, in contemporanea è saltata la luce e il pavimento ha iniziato a sussultare per alcuni secondi. ‘Terremoto!’, abbiamo gridato e siamo scappati fuori in giardino”. È la testimonianza di don Giorgio Zucchelli, direttore de “Il nuovo Torrazzo”, settimanale diocesano di Crema, pubblicata sul sito del medesimo. Don Giorgio, ieri sera, si trovava in vacanza a Ischia. “Fuori – racconta il sacerdote -, la stradina era già affollata dagli abitanti che avevano lasciato le case. Qualche minuto dopo la luce è tornata e tutto, attorno a noi, si è tranquillizzato. Nessun danno, nessuno oggetto era caduto a terra, nessuno era rimasto neanche lievemente ferito. Subito abbiamo cercato informazioni su dove fosse effettivamente l’epicentro del sisma, e abbiamo appreso dalle notizie che incominciavano a venire diffuse dai vari canali televisivi, che era nel mare, al largo di Forio, poi al largo di Casamicciola. Insomma, informazioni ancora frammentarie”.
“L’isola di Ischia – rammenta don Zucchelli – è una sorta di rettangolo, sul lato nord si trovano da sinistra a destra: Lacco Ameno, Casamicciola, Ischia Porto, Ischia Ponte; Forio è sul lato occidentale; Sant’Angelo su quello meridionale. Il terremoto ha colpito solo una parte di Casamicciola e ha procurato qualche danno a Forio. Nelle altre località, oltre alla paura, grazie a Dio, non vi sono stati danni né a persone né a cose. Ma le informazioni televisive hanno ingigantito l’evento e non sempre si è capito che era concentrato in una precisa zona. Molti i villeggianti che, da ieri sera a questa mattina, hanno lasciato l’isola”. Comunque “là dove s’è concentrato il sisma, i danni sono stati ingenti e – soprattutto – sono morte due donne: una schiacciata dalla casa in cui soggiornava, un seconda per una fatalità: aveva appena lasciato il marito a pochi metri per partecipare a una riunione di comunità ed aveva parcheggiato la macchina proprio di fianco a una chiesetta: in quell’istante la scossa di terremoto ha fatto cadere un cornicione che l’ha uccisa”. Ricordando le persone salvate da sotto le macerie, , tra cui tre bambini, don Giorgio conclude: “Una grande gioia rivederli sani e salvi”.

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