Terremoto a Ischia: don Castaldi (parroco), “gravi conseguenze per il turismo e, quindi, per i lavoratori e le loro famiglie”

Chiesa di San Giuseppe a Lacco Ameno - Ischia

“Ho appena terminato un giro sulla camionetta della Protezione civile. Due chiese che rientrano nel territorio parrocchiale sono state interessate dal terremoto: la chiesa di San Giuseppe, in via Contrada Fango, confinante con la zona di Casamicciola, e la congrega di Sant’Anna, in via San Rocco. La prima ha subito danni all’interno, in particolare all’altare, la seconda ha avuto lesioni al campanile”. Lo dice al Sir don Gioacchino Castaldi, direttore della Caritas diocesana di Ischia e parroco della SS. Annunziata in Santa Maria delle Grazie, a Lacco Ameno. “Domani la Protezione civile e i vigili del fuoco faranno una ricognizione di tutte le chiese per valutarne la stabilità; per ora a Lacco Ameno sono state chiuse le due che hanno avuto danni”, spiega il parroco, che ha incontrato i suoi fedeli: “È stata grande la paura, molti hanno dormito fuori”.
Don Castaldi richiama un altro dramma che si aggiunge ai danni provocati dal sisma: “Ischia e, in particolare, Lacco Ameno sono luoghi turistici. Per paura del terremoto i turisti già sono andati via da Lacco Ameno. Le spiagge oggi sono deserte, due alberghi sono stati chiusi per verifiche. Le conseguenze saranno dure nel prossimo inverno, quando molti lavoratori si troveranno in difficoltà”. Infatti, precisa il sacerdote, “molti sono stagionali e, se non riescono a coprire almeno un certo periodo di lavoro, quest’inverno non avranno diritto al sussidio di disoccupazione. Speriamo che ci siano delle agevolazioni, altrimenti molte famiglie rischiano di avere problemi economici”. Anche il vescovo di Ischia, mons. Pietro Lagnese, ai microfoni del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, ha auspicato oggi che “il governo si renda conto di quanto sia importante attivare subito la ricostruzione perché Ischia vive di turismo. Non possiamo pensare a tempi biblici per la ricostruzione di questi luoghi”.
Intanto, ricorda don Gioacchino, “come Caritas diocesana, abbiamo potenziato i servizi del Centro Giovanni Paolo II. La Caritas di Pozzuoli si è offerta di accogliere venti persone, quella di Napoli ha donato una cucina da campo alla Protezione civile, mentre al momento è stato escluso l’allestimento di una tendopoli, anche perché ormai gli alberghi sono senza turisti e i sindaci dei comuni vicini a Casamicciola e Lacco Ameno hanno disposto che gli sfollati siano accolti in queste strutture”.

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