Migranti a Ventimiglia: i volontari della chiesa di Sant’Antonio, “aiutare chi è in viaggio è dovere umano, anche per la città”

Con la chiusura del servizio di accoglienza della chiesa di Sant’Antonio a Ventimiglia verrà a mancare “un supporto importante” per i migranti in viaggio nel tentativo di raggiungere il Nord Europa,  e “sarà negativo se non verrà attivato il centro di accoglienza per i minori soli”:  “Siamo convinti che attivarsi per aiutare chi è in viaggio sia innanzitutto un dovere umano ma serva anche per far vivere meglio alla città questo fenomeno”. La richiesta che sia offerta ai migranti “un’accoglienza dignitosa gestita dalle autorità” viene dai volontari della chiesa di Sant’Antonio – Gianchette Ventimiglia “CONfine solidale”, che in una lettera condividono la loro esperienza, iniziata il 31 maggio 2016 per “puro spirito umanitario perché ci siamo trovati davanti a persone in emergenza”. “Non abbiamo mai ricevuto soldi, riconoscimenti o premi, ma amicizia, amore e sorrisi sì, tanti – scrivono -. Abbiamo ascoltato molte persone che ci hanno raccontato la loro vita e hanno cambiato nel profondo la nostra”.  La situazione al di fuori della chiesa, precisano, “non l’abbiamo creata e voluta noi, anzi, comprendiamo i disagi che ci sono nel quartiere. Abbiamo avanzato proposte per migliorare le cose ma sono state ignorate”. Ora i volontari chiedono che “sia garantito un servizio di trasporto per poter arrivare e lasciare in sicurezza il campo gestito dalla Croce Rossa. Bisogna cercare di coniugare sicurezza, dignità, responsabilità e umanità”. “Anche se è terminata l’accoglienza presso la chiesa di Sant’Antonio – precisano – continueremo a dare una mano e ci auguriamo che le istituzioni, i cittadini, i volontari, le associazioni, le Organizzazioni non governative e la Croce Rossa possano lavorare insieme in modo efficiente ed armonioso per offrire sia ai cittadini che ai migranti una convivenza dignitosa e confortevole”. “Saremo tutti contenti se questa situazione si risolverà – precisano -, certo sarebbe meglio fosse per l’apertura della frontiera da parte della Francia piuttosto che per l’azione della guardia costiera libica”.

 

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