Cardinale Parolin: intervista “Il Regno”, “la questione della pace dovrebbe essere posta al di sopra di qualsiasi interesse nazionale”

“L’attenzione della Santa Sede verso l’Est europeo non è di oggi, ma è di lunga data, e non è mai venuta meno, nemmeno negli anni più bui. Essa ha sempre ritenuto importanti i rapporti e le relazioni con l’Europa orientale e con la Russia nelle diverse fasi della storia”. Il segretario di stato vaticano, card. Pietro Parolin, in una lunga intervista concessa a Gianfranco Brunelli e pubblicata sull’ultimo numero de “Il Regno”, affronta diversi temi ecclesiali e di politica internazionale. E conferma l’attenzione della Santa Sede all’Europa centro-orientale: tanto che, dopo la visita in Bielorussia (2015) e in Ucraina (2016), alla fine di agosto il segretario di stato vaticano volerà a Mosca. A una domanda sul ritorno “aggressivo” di Mosca sulla scena internazionale, Parolin annota: “È evidente che c’è stato un periodo d’incertezza circa il posizionamento della Russia su varie tematiche, ma non penso che si possa dire che il Paese, pur nei momenti di maggiore difficoltà, sia uscito dalla scena internazionale. Oggigiorno vengono spesso sottolineate le differenze tra vari Paesi occidentali e la Russia, come se fossero due mondi differenti, ciascuno con i propri valori, i propri interessi, un orgoglio nazionale o transnazionale e persino una propria concezione del diritto internazionale da opporre agli altri. In un simile contesto la sfida è quella di contribuire a una migliore comprensione reciproca tra quelli che rischiano di presentarsi come due poli opposti”.
“Lo sforzo di capirsi a vicenda non significa accondiscendenza dell’uno alla posizione dell’altro, ma piuttosto un paziente, costruttivo, franco e, al tempo stesso, rispettoso dialogo”. “In tale senso, la questione della pace e della ricerca di soluzione alle varie crisi in corso dovrebbe essere posta al di sopra di qualsiasi interesse nazionale o comunque parziale”.

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