Lavoratori licenziati a Genova: don Moretti (cappellano), “le istituzioni non li abbandonino. È un dovere morale”

“Chiediamo alle istituzioni pubbliche di fare il possibile e l’impossibile. È un dovere morale”. L’appello di don Massimiliano Moretti, parroco della chiesa di Santa Zita e cappellano del lavoro e responsabile del percorso di formazione alla politica della diocesi di Genova, riguarda i lavoratori genovesi di Ericcson licenziati venerdì sera con l’invio di una email e che oggi hanno manifestato a Genova. “Se purtroppo è prassi che le multinazionali non abbiano un cuore e licenzino senza pietà – ha scritto il sacerdote su un social network – non è invece normale che la nostra società non sia capace di includere queste persone”. Per il sacerdote, “le istituzioni non possono abbandonarli ma devono prendersene carico. Non importa se il debito aumenterà, intanto non sarà questo a cambiare le sorti del nostro bilancio. Ma per queste persone una riassunzione può cambiare la vita”. Sempre tramite i social network, il sacerdote ha poi aggiunto che “sono le politiche liberiste che hanno prodotto questo triste sfacelo” e che “gli economisti che dicono che lo Stato deve privatizzare tutto il possibile hanno fatto i danni che sono sotto i nostri occhi”. A suo avviso “è ora di cambiare rotta altrimenti fra qualche anno ci troveremo a fronteggiare rivolte sociali terribili. E i politici se non lo capiscono saranno i primi a pagarne le conseguenze. La strada imboccata è questa e purtroppo sarà inevitabile”. “Ridiamo speranza alla gente – ha concluso – aiutiamo le aziende che assumono altrimenti vivremo una tragedia annunciata”.

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