Germania: polemica su ipotesi di inasprimento giudiziario contro i sacerdoti che danno rifugio ai richiedenti asilo

Secondo una inchiesta del quotidiano di Monaco di Baviera, la “Sueddeutsche Zeitung”, pubblicata ieri, lo Stato libero della Baviera in futuro procederà penalmente in maniera sistematica contro il clero che proteggerà nelle chiese e nelle dipendenze ecclesiali i richiedenti asilo in attesa della concessione dei permessi. Per il quotidiano, i tre procuratori generali della Baviera a Monaco, Norimberga e Bamberga agirebbero, a partire dal prossimo autunno, in accordo attraverso le informazioni pubbliche raccolte dal marzo 2017. L’azione procedurale si svilupperebbe in 3 fasi: un primo stadio nel quale il sacerdote che offre alloggio e assistenza a richiedenti asilo ancora senza documenti di accettazione della domanda, riceverebbe una citazione dalla polizia. Un secondo livello nel quale il sacerdote responsabile riceverebbe una sanzione pecuniaria, e una terza fase nella quale il prete riceverebbe una ordinanza di rigore. Il ministero bavarese della Giustizia ha però respinto il rapporto della “Sueddeutsche Zeitung”: il portavoce del ministero, Thomas Pfeiffer, ha detto che non esiste uno schema processuale così definito, ma, in tutte le inchieste, tutte le circostanze a carico e le attenuanti vengono prese in considerazione e i “pubblici ministeri non hanno un giudizio preconfezionato”.
Recentemente i rifugi nelle chiese cattoliche ed evangeliche in Baviera sono aumentati a causa dell’aumento dei rifugiati, come è aumentato il numero di volontari impegnati nella cura e assistenza dei richiedenti asilo. La “Conferenza ecumenica mondiale delle Chiese che offrono asilo”, che si è riunita a Francoforte il 2 luglio, lamenta “una politica sempre più rigida e restrittiva nel periodo di attesa dell’asilo, e l’elevato numero di domande di asilo evidenzia le carenze in materia di politica europea dei rifugiati”.

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