Usura: Cuttaia (commissario straordinario Governo), “fare rete per dare risposte stringenti”. Fiasco, la risposta è nella “solidarietà e competenza”

“Creare sinergie per fare in modo che il fondo prevenzione del fenomeno dell’usura e il fondo solidarietà previsti dalla legge 108 del 1996 non restino due realtà distinte”: lo ha detto stamattina, durante il convegno “22 anni di servizio alle persone vittime di usura”, promosso a Roma dalla Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II da Domenico Cuttaia, commissario straordinario del Governo per il coordinameno delle iniziative antiracket e antiusura, per il quale “occorre fare rete per dare risposte sempre più stringenti”.
Isabella Fontana, della Direzione V Dipartimento del tesoro del Ministero Economia e Finanze, ha evidenziato la necessità che “gli aiuti non sino indirizzati solo alle imprese, ma anche alle famiglie, in vista di un maggior benessere sociale”. Fontana ha, poi, ricordato che “l’usura è una ricchezza iniqua strettamente collegata alla criminalità e al riciclaggio. Si tratta di un reato molto diffuso in Italia, diffuso anche in regioni del Nord, come la Lombardia e il Veneto”.
Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale antiusura, ha sottolineato come ci sia una tendenza al “negazionismo” rispetto alle problematiche legate all’usura e, attraverso un affresco della crisi ancora perdurante, ha messo in luce la difficoltà di un numero elevatissimo di famiglie per la casa, che si perde per colpa dei debiti: “Nel 2016 una famiglia su 20 ha visto il proprio immobile finire all’asta. Si tratta di un dato sociale che indica la sofferenza delle persone rispetto a un ben primario come la casa”. Ulteriore conseguenza è “il declino costante dei valori immobiliari”, che consente “spazio per speculazioni”. Secondo Fiasco, “l’esclusione sociale legata al debito non è confinata ad alcune parti del Paese, ma riguarda anche famiglie del ceto medio e imprese, creando una vera emergenza sociale”. per uscire da questa situazione, l’esperto ha parlato di due caratteristiche della Fondazioni antiusura: “Solidarietà e competenza, che sono valori pubblici perché contengono in nuce il modo per uscire dalla crisi. Questa esperienza va sollecitata perché si esca da un’anemia culturale e spirituale, che ci schiaccia nell’ottusità”. “Uscire dalla crisi significa uscire dalla stagnazione morale e dalla dismissione dalla responsabilità”, ha concluso Fiasco.

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