Migrazioni: Gentiloni, “situazione insostenibile”. Messaggio alla Ue: aiuti o negheremo approdo alle navi

“Siamo in queste ore alle prese con la difficile gestione dei flussi migratori. Un Paese intero si sta mobilitando, si sta impegnando per governare i flussi e per contrastare i trafficanti”. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è intervenuto oggi al congresso della Cisl e, come ci si poteva attendere, ha fatto un cenno al tema dell’accoglienza dei migranti, che ha raggiunto proporzioni “insostenibili” secondo il governo. Gentiloni ha quindi richiamato i Paesi Ue alla solidarietà, “smettendola di girare la faccia dall’altra parte”. Sul nodo-migrazioni il governo italiano ha dato mandato – secondo fonti di Bruxelles – all’ambasciatore Maurizio Massari di segnalare la situazione di emergenza al commissario Dimitris Avramopoulos. Massari avrebbe parlato di situazione ingestibile, ritenendo che non è possibile che tutte le navi che raccolgono profughi nelle acque del Mediterraneo approdino nei porti italiani, lasciando alla sola Italia il compito di accoglierli. Il governo starebbe addirittura valutando l’ipotesi di negare l’approdo alle navi che non battono bandiera italiana e che effettuano salvataggi dei migranti tra Italia e Libia. Ma si tratta di una decisione che richiederebbe una verifica del diritto internazionale.
Natasha Bertaud, tra i portavoce della Commissione Ue, ha dichiarato all’Ansa: “Al di là delle operazioni Ue, che non sono in discussione, la questione degli sbarchi è regolata dalla legge internazionale. La Commissione tuttavia ritiene opportuno che qualsiasi cambiamento nelle politiche sia prima discusso e comunicato nel modo giusto, così da dare alle Ong l’opportunità di prepararsi”. Dal canto suo Avramopoulos avrebbe affermato che, “se necessario”, la Commissione è pronta “ad aumentare sostanzialmente il sostegno finanziario all’Italia”. L’Italia però “ha ragione nel dire che la situazione sulla rotta del Mediterraneo centrale è insostenibile”. Al rappresentante italiano Avramopoulos avrebbe dichiarato – non vi sono al momento conferme ufficiali – che è confermato l’obbligo di salvare vite umane, ma “non possiamo lasciare un pugno di Paesi ad affrontare il problema”. L’occasione per discuterne sarebbe dunque la riunione informale dei ministri degli Interni Ue a Tallin, fissata per la prossima settimana, con la nuova presidenza di turno dell’Unione.

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