“I cambiamenti del mondo del lavoro impongono ripensamenti che richiamano anche nuove tutele, come quelle relative alle fasi di transizione lavorativa. Condizioni che corrispondono a importanti svolte nella vita della persona, prima che del lavoratore. Accompagnarlo in questi mutamenti può trasformarsi in una sfida importante per i sindacati tutti, che possono trovare ulteriore forza dalla collaborazione con il mondo dell’associazionismo, pronto ad agire di concerto contro il declino economico e sociale del nostro Paese”. Lo afferma Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, a margine del XVIII Congresso della Cisl, in corso a Roma, al Palazzo dei Congressi dell’Eur, durante il quale la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha affermato che è tempo di “passare dal tutelare il lavoratore nel suo posto di lavoro a tutelare il lavoratore in quanto soggetto sociale”.
Il declino economico e sociale del paese si può combattere anche attraverso una “radicale riforma fiscale in funzione redistributiva a favore delle aree sociali medie e basse”, per usare le parole della stessa segretaria della Cisl. “In questi anni – riprende Rossini – abbiamo assistito al progressivo allargamento della forbice tra ricchi e poveri, scoprendo tra questi ultimi la presenza di giovani e di chi ha un regolare lavoro. Superare le diseguaglianze sociali è una delle sfide più urgenti per un Paese che vuole restituire un ruolo da protagonista alle nuove generazioni. Con nuove tutele e nuove forme fiscali – conclude il presidente delle Acli – si aiuta il Paese a diventare più moderno, più giusto e più europeo”.