Preoccupazione per il parere favorevole reso pubblico ieri del Comitato nazionale d’etica alla procreazione medicalmente assistita (Pma) per le coppie di donne gay e per le donne single. Ad esprimerla oggi, in una nota ufficiale, i vescovi francesi, mettendo in guardia dal fatto che questa “apertura” possa condurre “un giorno a considerare come etico il fatto che due uomini possano avere accesso alla procreazione in nome della parità tra uomini e donne”. La Conferenza episcopale ha attentamente letto il testo del Comitato e puntualizza oggi su alcuni punti critici che una simile pratica può far emergere come “l’organizzazione di una filiazione senza padre; la strumentalizzazione del bambino per curare una sofferenza; la non considerazione del bene del bambino; il riconoscimento di un diritto al figlio; il ruolo della medicina che sarà chiamata sempre più a rispondere ad ogni domanda che emerge dalla società” e, infine, “le condizioni di accesso e fattibilità di una procreazione medicalmente assistita così allargata”.
Il parere del Comitato non è stato unanime e questa “assenza di consenso – rilevano i vescovi – mostra come sia necessario avviare un vasto dibattito prima di intraprendere qualsiasi misura legislativa”. La revisione delle leggi di bioetica prevista per il 2018 – è questo l’auspicio della Chiesa cattolica di Francia – sia pertanto “occasione di un dibattito ampio per pervenire a un consenso più largo possibile sulla società che vogliamo costruire. I cattolici – assicurano i vescovi – sono pronti a prenderne pienamente parte”.