Festa di Avvenire: mons. Caiazzo (Matera-Irsina), nel Sud “socialità e cultura” alimentano le speranze di riscatto

“Il bene comune è molto più della somma del bene delle singole parti”. Lo ha ribadito ieri sera l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, durante la “Festa di Avvenire” parlando dello “Sviluppo del Mezzogiorno” e citando il documento della Cei “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno”. Durante il suo intervento, ha ricordato le sfide per lo sviluppo delle regioni meridionali: “La Chiesa mette in evidenza il cancro delle mafie, l’inadeguatezza delle classi dirigenti, la situazione ambientale, il lavoro nero, la povertà delle famiglie, l’emigrazione dei giovani. Problemi drammatici che rischiano di tagliare fuori il Mezzogiorno dal canale dalla ridistribuzione delle risorse”. Mons. Caiazzo, aprendo il dibattito, ha ricordato anche un passaggio dell’enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate”: “Il bene comune è un bene di quel noi-tutti formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale. Non è un bene ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale”. Quindi, secondo l’arcivescovo, nella società del Sud sono le “risorse di socialità e cultura” ad “alimentare le speranze di riscatto. Nel federalismo solidale sta uno strumento efficace”.

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