Charlie Gard: Ramonda (Com. Papa Giovanni), “garantire il diritto dei genitori di tenere in vita il figlio”

“La scelta della Corte europea è mortifera e risponde solo alle richieste di una società necrofila. Non si tratta di accanimento terapeutico ma di permettere ai genitori di accompagnare il loro bimbo a concludere con dignità la sua breve vita terrena”: è il commento di Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito al verdetto della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) sulla vicenda di Charlie Gard, il bimbo inglese di 10 mesi per il quale l’Alta corte inglese aveva decretato di sospendere le cure. “Nel caso di Eluana Englaro fu tenuta in considerazione la scelta del padre – continua Ramonda – mentre in questo caso no. Chiediamo sia garantito sia il diritto di sostenere una vita fragile e crocifissa, sia il diritto dei genitori di tenere in vita il figlio”. “Nelle nostre case famiglia accogliamo tanti bimbi come il piccolo Charlie. Dalla nostra esperienza quotidiana al loro fianco possiamo dire che la sofferenza non è data dall’handicap o dalla malattia ma dalla solitudine che si crea a causa di queste condizioni”.

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