Religiosi: p. Sosa (gesuiti), “siamo chiamati ad essere segno di comunione, più che a fare opere”

“Molte volte siamo preoccupati perché i religiosi diminuiscono, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti d’America. Ma la sfida non è questa. Credo che il punto sia come possiamo essere, nella Chiesa, uno modello di comunione. Siamo chiamati a procedere verso la montagna dell’interculturalità, abbiamo gli strumenti per farlo ma non siamo ancora arrivati in cima”. Ne è convinto padre Arturo Sosa, preposito generale della Compagnia di Gesù, intervenuto questa mattina alla 89ª assemblea semestrale dell’Unione superiori generali (Usg) in programma a Roma fino al 26 maggio. “In un mondo che tende all’uniformità, i religiosi devono essere esempio contrario”, ha aggiunto. “Il carisma è all’origine della vita consacrata, non le istituzioni. E oggi siamo chiamati ad essere, più che a fare. Essere segno di comunione tra gli uomini”.

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