Lavoro: Istat, migliora occupazione, +0,7% in 2017 ma decelerazione

(DIRE-SIR) – Nel 2017, l’occupazione, espressa in termini di unità di lavoro, è prevista crescere (+0,7%) ma in decelerazione rispetto agli anni precedenti, mentre il tasso di disoccupazione è atteso in moderata diminuzione (11,5%), mantenendosi distante da quello della media dell’area euro. Nell’anno in corso, le retribuzioni per dipendente continueranno a mostrare una dinamica moderata ma superiore a quella dello scorso anno (+0,9%). La dinamica della produttività tornerebbe positiva. Così l’Istat nelle “Prospettive per l’economia italiana nel 2017”. Nel 2016, gli occupati sono aumentati di 293 mila unità (+1,3%), mentre l’input di lavoro, è salito di 323 mila unità di lavoro (+1,4%), con un ritmo superiore a quello del Pil. Anche in Germania si è registrata un’elevata reattività dell’occupazione alla crescita dell’output: all’aumento del Pil (+1,9%) si è associata un’accelerazione dell’occupazione (+2,9%). In Spagna la dinamica dell’occupazione (+2,7%) si è invece mantenuta su tassi inferiori alla crescita del Pil (+3,2%). L’espansione dell’occupazione in Italia ha interessato in particolare i servizi: l’aumento nel terziario ha costituito il 96,4% dell’incremento totale netto degli occupati, con tassi più significativi nei comparti dell’attività dei servizi di alloggio e ristorazione, di trasporto e magazzinaggio e dei servizi alle imprese. Nell’area euro tale quota è stata pari all’83,3%. Gli occupati con titolo di studio terziario sono aumentati (+2,4%), ma a un ritmo di crescita inferiore rispetto alla media dell’area euro (+3,3%).
Il miglioramento dell’occupazione ha interessato anche la categoria con un titolo di studio primario (+0,6%), a fronte di una stabilità registrata mediamente nell’area dell’euro. Le differenze hanno riguardato anche l’evoluzione dell’occupazione per forma contrattuale. Nel 2016 il numero degli occupati con contratto a tempo parziale ha registrato un incremento superiore a quello dell’area euro (rispettivamente +2,6% e +1,6%), mentre per i contratti temporanei la dinamica è stata relativamente più contenuta nel nostro paese (+1,7% verso +3,1% nell’area euro). Nel 2016 nonostante il consistente aumento degli occupati complessivi, il tasso di disoccupazione è diminuito di soli due decimi di punto rispetto al 2015, attestandosi all’11,7%; ciò ha determinato un ampliamento del divario con l’area euro. È proseguita la fase di moderazione salariale: le retribuzioni lorde di fatto, per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno sono risultate in lieve ripresa (+0,7% nel 2016 e +0,4% nel 2015).

(www.dire.it)

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