Falcone e Borsellino: Pietro Grasso, “non eroi” ma “cittadini modello per tutti noi”

Non si debbono cucire addosso a Giovanni Falcone e  a Paolo Borsellino “gli abiti degli eroi perché apparirebbero come modelli inarrivabili. Sarebbe più giusto, piuttosto, dipingerli per quello che erano: uomini come noi ma fedeli ai propri ideali di legalità e giustizia, per i quali hanno sopportato indicibili amarezze e pesantissime privazioni, servendo lo Stato fino in fondo anche a costo di morire”. Lo scrive in una nota per il Sir Pietro Grasso, presidente del Senato, ricordando i due magistrati uccisi dalla mafia, alla vigilia del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci del 23 maggio 1992, in cui perse la vita Falcone, seguita il 19 luglio dall’attentato di via D’Amelio che costò la vita a Borsellino.  “Non eroi”, avverte Grasso ricordando che di due magistrati furono per lui due “maestri”, bensì “cittadini modello: ciascuno di noi, ognuno secondo la propria competenza e possibilità – assicura -, può esserlo”. “Sui tumuli di terra che li ricoprono – l’esortazione del presidente del Senato – dobbiamo inginocchiarci e promettere di fare tutto il possibile per continuare la loro opera, per cambiare, per rendere migliore questa nostra Italia a cui troppe volte non diamo l’amore che merita”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy