Adozioni internazionali: Aibi, “negli ultimi tre anni calo pari al 50% rispetto al 2011. Le famiglie italiane superino il clima di sospetto, sfiducia e odio”

In Italia, “negli ultimi tre anni non si è creduto” alle adozioni internazionali. “A dimostrarlo è il calo pari al 50% rispetto al 2011”. È quanto si legge in una nota diffusa oggi dall’associazione Amici dei bambini (Aibi). “Gratuità dell’adozione internazionale, snellimento delle procedure adottive, abolizione dei viaggi multipli nei Paesi di origine dei minori, istituzione di un ‘funzionario delle adozioni internazionali’ presso ogni Ambasciata italiana, tolleranza zero nei confronti dei pagamenti in nero e la definizione di vacanze preadottive” è ciò che l’Aibi spera possa diventare realtà a seguito della nomina guida della Commissione adozione internazionali (Cai) di Laura Laera, ufficializzata venerdì 19 maggio con il decreto del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. C’è da recuperare il tempo perso in “tre anni assurdi durante i quali è successo di tutto”, rileva l’associazione, sottolineando che “se i patti di stabilità lo consentiranno, si riprenderanno i progetti di cooperazione finalizzati allo sviluppo della sussidiarietà nei Paesi di origine” e “si tornerà a dare alle coppie adottive i rimborsi delle spese adottive dalla Cai”. “Insomma – prosegue l’Aibi – tornerà a splendere quell’adozione internazionale che è sempre stata uno dei ‘fiori all’occhiello’ della nostra Italia”. “Ma – rileva l’associazione – occorre che le famiglie italiane tornino a credere nell’adozione internazionale, superando quel clima di sospetto, sfiducia e odio che è stato creato ad arte in questi 3 anni con l’unico risultato di allontanare le coppie da questa meravigliosa forma di accoglienza a danno dei milioni di bambini in stato di abbandono in attesa ancora di una famiglia e di poter tornare ad essere figli”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy