Povertà: Unicef, 27 milioni di persone utilizzano acqua non sicura in Nigeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen

In Nigeria nord-orientale, Somalia, Sud Sudan e Yemen, paesi minacciati dalla carestia, circa 27 milioni di persone fanno affidamento su acqua non sicura che, per i bambini malnutriti, può portare a malattie diarroiche letali. A lanciare l’allarme è l’Unicef. “La combinazione di malnutrizione, acqua sporca e servizi igienico-sanitari inadeguati avvia un circolo vizioso dal quale molti bambini non riescono mai a uscire”, dichiara il direttore per i Programmi d’emergenza, Manuel Fontaine. Nella Nigeria nord-orientale, il 75% dell’acqua e delle infrastrutture igienico-sanitarie in aree colpite dal conflitto sono state danneggiate o distrutte, lasciando 3,8 milioni di persone senza accesso ad acqua potabile. In Somalia il numero di persone che avranno bisogno di accedere ad acqua e servizi igienico-sanitari aumenterà da 3,3 a 4,5 milioni – circa un terzo della popolazione. In Sud Sudan, 5,1 milioni di persone non hanno accesso ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari adeguati. Metà dei punti d’erogazione d’acqua nel paese sono stati danneggiati o distrutti. A giugno 2016, un’epidemia di colera ha causato oltre 5 mila casi di colera e più di 100 morti. In Yemen, a causa del conflitto in corso e dello sfollamento di massa della popolazione, almeno 14,5 milioni di persone sono rimaste senza sufficiente acqua potabile e servizi igienico-sanitari di base, provocando danni alle strutture idriche. L’epidemia di colera e la diarrea acquosa acuta dell’ottobre 2016 stanno continuando a diffondersi: sono oltre 22.500 i casi sospetti e 106 i morti. Circa 2 milioni di bambini rischiano di contrarre malattie diarroiche. Di qui l’appello di Unicef Italia ai donatori.

 

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