Italia-Europa: Milano, convegno con 300 studenti. Letta (Institut Delors), “Europa può morire”, ma è “valore aggiunto”

“L’Europa è mortale, può morire, non possiamo dare nulla per scontato. Brexit è un ulteriore segnale. Per questo, per salvare il progetto europeo, per rilanciarlo, dobbiamo cambiare argomenti e linguaggi per trasmetterne” il senso complessivo, la storia, i valori, i risultati, per affermare che essa rappresenta un “valore aggiunto”. Lo ha affermato Enrico Letta, già premier italiano e presidente dell’ Institut Jacques Delors. Letta ha appena dato alle stampe il volume “Contro venti e maree. Idee sull’Europa e sull’Italia”. Partecipando al convegno milanese sul tema “Dopo 60 anni, quale futuro per l’Europa?”, davanti a un’ampia platea di giovani, ha affrontato il profondo cambiamento generato dalla globalizzazione, ha toccato il tema dell’educazione (“ai giovani dobbiamo fornire una bussola per orientarsi nei tempi nuovi”), ha parlato dello “spaesamento della classe media legato alla crisi economica, che a sua volta genera paure e chiusure nazionali”. Per Letta “chi se la prende con l’Europa sbaglia bersaglio, chi vuole tornare alle sovranità nazionali contro l’Ue non si rende conto che di fronte alle grandi sfide attuali occorre procedere insieme”.
Enrico Letta ha poi segnalato ritardi ed eccessi burocratici della costruzione europea, ma anche esempi virtuosi: “Mario Draghi, ad esempio, da italiano alla guida della Banca centrale europea, agisce con lungimiranza e mostra una credibilità attraverso i fatti”. Infine un riferimento alla necessità di “debrussellizzare” l’Ue. Ovvero “l’Europa non procederà se continueremo a raccontarla come un superstato, che toglie sovranità ai Paesi membri. L’Unione europea non sostituisce gli Stati, ma semmai li completa” con una governance di livello adeguato “alle sfide mondiali che abbiamo di fronte”.

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