Papa Francesco: udienza, “il Dio di Abramo è il Dio che fa uscire dalla disperazione”

foto SIR/Marco Calvarese

“Il Dio che si rivela ad Abramo è il Dio che salva, il Dio che fa uscire dalla disperazione e dalla morte, il Dio che chiama alla vita”. Lo ha detto il Papa, che ha dedicato l’udienza di oggi a questa figura, partendo dall’interpretazione che ne dà San Paolo nella Lettera ai Romani. “Siamo abituati a riconoscere in Abramo il nostro padre nella fede”, ha esordito Francesco: “Oggi l’apostolo ci fa comprendere che Abramo è per noi anche padre nella speranza, e questo perché nella sua vicenda possiamo già cogliere un annuncio della Risurrezione, della vita nuova che vince il male e la stessa morte”. Nel testo, infatti, si dice che Abramo credette nel Dio “che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono” e poi si precisa: “Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo e morto il seno di Sara” . “Questa è l’esperienza che siamo chiamati a vivere anche noi”, l’invito di Francesco, secondo il quale “nella vicenda di Abramo tutto diventa un inno al Dio che libera e rigenera, tutto diventa profezia. E lo diventa per noi, per noi che ora riconosciamo e celebriamo il compimento di tutto questo nel mistero della Pasqua”. Dio, infatti, “ha risuscitato dai morti Gesù”, come scrive San Paolo, “perché anche noi possiamo passare in lui dalla morte alla vita”. “E davvero allora Abramo può ben dirsi ‘padre di molti popoli'”, ha commentato il Papa, “in quanto risplende come annuncio di un’umanità nuova, riscattata da Cristo dal peccato e dalla morte e introdotta una volta per sempre nell’abbraccio dell’amore di Dio”.

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