+++ Brexit Day: card. Nichols (Westminster), “nessuna nazione può vivere isolata” +++

“Nessuna nazione può vivere isolata”. Lo dice il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e vice-presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), nel giorno in cui inizia ufficialmente, con una lettera firmata dalla premier britannica Theresa May, il divorzio del Regno Unito dall’Unione europea. L’arcivescovo inglese è a Barcellona in questi giorni per partecipare ad un simposio europeo sui giovani. Subito osserva che da quando si è svolto il referendum, il suo Paese è sempre stato diviso: “Alcuni gruppi hanno protestato ma molte persone hanno detto: ‘Ok, e che una volta presa la decisione, dobbiamo andare avanti’”. E aggiunge: “I prossimi due anni saranno importanti e non credo che ci saranno improvvisi cambiamenti nell’immediato”. Due le questioni aperte: “I risvolti economici e finanziari” alle decisioni di abbandonare l’Ue e “la questione legata al movimento delle persone attraverso confini che cambieranno. Più in particolare c’è la questione molto delicata tra Eire e Nord Irlanda”. Il cardinale tiene subito a precisare che “l’Inghilterra non vuole lasciare l’Europa. In questione è l’Unione europea” e due – precisa – sono le cose che hanno “pesato fortemente”. L a prima è “il senso di distanza e separatezza che Bruxelles e Strasburgo hanno sempre ispirato. E,in secondo luogo, il modo in cui l’Unione europea si è posta nei confronti della diversità. È stata avvertita come una macchina costruita con lo scopo di diminuire la diversità e imporre una uniformità”. Ma – conclude – “come nazione abbiamo ancora un posto in Europa e siamo parte del progetto comune europeo. Vogliamo essere buoni vicini per i Paesi europei”.

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