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Bulgaria: premio “Persona dell’anno” a padre Cortesi, missionario cattolico impegnato nell’accoglienza dei migranti

Il missionario passionista padre Paolo Cortesi ha ricevuto oggi a Sofia (Bulgaria) la prestigiosa onorificenza “Persona dell’anno”. Il premio viene assegnato ogni anno da parte del Comitato bulgaro Helsinki per il contributo per la difesa dei diritti umani ed è la prima volta che viene conferito a una persona non bulgara e rappresentante di una confessione religiosa. Nel mese di marzo padre Cortesi aveva ospitato una famiglia di profughi siriani nella città di Belene dove è parroco, ma in seguito a proteste locali i migranti avevano dovuto lasciare la città mentre il sacerdote riceveva minacce per la propria vita. “Questo premio è una sorpresa per me perché lo scopo del nostro lavoro è la carità, non abbiamo bisogno di ricompense”, ha detto padre Cortesi durante la cerimonia. “Spero che la vicenda con la famiglia siriana ci aiuti a crescere nei rapporti umani”. Il sacerdote ha inoltre detto che “in Italia per esempio molte persone a volte hanno paura dei bulgari, degli ucraini… ma l’uomo è uomo, non ci sono persone di prima categoria e di seconda”. Padre Cortesi ha sottolineato l’importanza di aiutare le persone bisognose e nuovamente ha ricordato le parole del Papa nei confronti dei migranti che devono essere aiutati per integrarsi, trovare lavoro, imparare la lingua. “Tutti abbiamo paura, ma in aiuto ci vengono la fede, l’istruzione, la compassione che ci spingono a condividere quello che abbiamo”. Il missionario aggiunge: “La gente qui è buona, ma a volte basta poco per accendere il fuoco…”.

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