Settimana sociale: Zedda (sindaco Cagliari), “infondere fiducia per un futuro migliore, soprattutto per le giovani generazioni”

(dall’inviato a Cagliari) – “A noi spetta infondere fiducia nei cittadini della Sardegna, cagliaritani e di tutta Italia in relazione ad un futuro migliore per tutti noi e in particolar modo per le giovani generazioni che, nonostante le difficoltà, esprimono quelle competenze e la voglia di riscatto che noi dobbiamo saper cogliere”. Lo ha affermato Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, portando il saluto ai mille partecipanti alla 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani, che si è aperta oggi pomeriggio in città presso la Fiera internazionale della Sardegna. Zedda ha parlato di Cagliari come “una città aperta verso il mare, alle relazioni, agli scambi e inserita nel Mediterraneo”. E ha ricordato come questa terra sia legata al settore agropastorale, alle saline, alle miniere ma anche all’innovazione tecnologica, alle arti, al cinema, al turismo. “Il destino di Cagliari e della Sardegna sono strettamente legati”, ha affermato il sindaco, rilevando che la città “cresce, è vero. Ma non è sufficiente che cresca Cagliari in una Sardegna caratterizzata dal deserto economico”. “Alla fine – ha ammonito – in natura come in economia la desertificazione raggiunge i luoghi o le oasi dove c’è acqua e verde”. “Il rischio è che la desertificazione della Sardegna possa arrivare a Cagliari”, ha osservato Zedda, ribadendo che “Cagliari crescerà con la Sardegna e la Sardegna crescerà con Cagliari in un rapporto di solidarietà e volontà di disponibilità alle genti Sardegna”. Il sindaco ha anche parlato della disoccupazione, specie di quella giovanile che in Sardegna è del 67%, e del 18% di dispersione scolastica nel 2016: una “situazione drammatica su cui bisognerà investire”, ha evidenziato. Zedda ha concluso il suo intervento rivolgendo a mons. Miglio, alla Chiesa sarda e cagliaritana un “ringraziamento” per “il lavoro quotidiano che insieme alle Istituzioni svolgono nell’assicurare un pasto, un aiuto, uno sguardo, una parola di conforto alle tantissime persone che soffrono e che hanno bisogno di quello sguardo, di quel conforto e di quell’aiuto”.

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