Settimana sociale: l’appuntamento di Cagliari sui giornali oggi in edicola

“Libero, creativo e solidale. Ecco il lavoro che vogliamo” è il titolo di apertura di “Avvenire” oggi in edicola, dedicato alla 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si apre nel pomeriggio a Cagliari. “L’appuntamento – scrive Mario Girau – atterra in una Regione dove il lavoro è un’emergenza, in un sistema economico debole. Non c’è territorio senza problemi, anche se i dati sull’occupazione segnalano piccoli miglioramenti”. In prima pagina anche l’editoriale dell’economista Leonardo Becchetti che parla delle “soluzioni sul campo” rappresentate dalle 400 buone pratiche censite nel cammino preparatorio alla Settimana sociale e che “già cambiano la realtà e preparano il futuro”. “A Cagliari – spiega Becchetti – 100 tavoli, ciascuno con 10 partecipanti, rifletteranno su tutto questo, per mettere a sistema una serie di indicazioni fondamentali per la politica del Paese e per l’azione della società civile”. Le pagine interne ospitano poi gli interventi dei parlamentari Maurizio Lupi (Ap) e Annamaria Parente (Pd) e la presentazione del dossier “Libera il bene, dal bene confiscato al bene comune” che verrà consegnato oggi ai partecipanti. Libera e Cei hanno censito “155 esperienze nate e sviluppatesi in 13 regioni e in 46 diocesi. Luoghi di aggregazione e accoglienza, ma anche occasioni di lavoro vero e pulito”. Spazio poi a due delle 400 “buone pratiche”, con le esperienze della giapponese Ntt Data a Cosenza e della masseria Fruttirossi a Castellaneta, e a “Il focus sul lavoro nella Sardegna ferita”. In un’intervista, l’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, parlando della realtà sarda, si sofferma su uno dei 4 registri comunicativi scelti per la Settimana sociale: la denuncia. Quella “dell’emergenza lavoro – osserva Miglio – rientra nel nostro stile pastorale e infatti viene accolta bene dalla gente”. “La denuncia della Chiesa è libera”, aggiunge, rilevando che “è difficile, anche dopo una denuncia coraggiosa, decidere di impegnarsi in prima persona”. Ma “oggi – rileva l’arcivescovo – c’è un gran bisogno di cattolici che si impegnino nel campo sociale e politico, che si ‘buttino’”. Esigenza condivisa dal presidente di Movimento cristiano lavoratori, Carlo Costalli, che sempre su “Avvenire”, nello “Speciale Mcl”, afferma che “l’Italia ha bisogno di cattolici impegnati e non possiamo essere passivi testimoni di una partita nella quale dobbiamo essere invece protagonisti”. Per Costalli, “si apre per i cattolici una stagione del ‘tempo opportuno’. Basta che siano liberi e autonomi”.

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