Settimana sociale: card. Bassetti (presidente Cei), “la Chiesa non è un’agenzia di collocamento”

(dall’inviata a Cagliari) – “La Chiesa non è un’agenzia sociale che si occupa di lavoro come un qualsiasi ufficio di collocamento pubblico o privato, ma ha profondamente a cuore il lavoro perché lo vede come un luogo in cui si manifesta la collaborazione tra Dio e l’uomo”. Lo ha precisato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che nel suo intervento alla Fiera di Cagliari ha ricordato che “il lavoro non è solo un dovere affinché si possa mangiare, ma è anche un luogo in cui esaltare le capacità di chi lavora con le proprie mani, come Gesù e San Paolo; un momento, inoltre, che si separa dal riposo, altrettanto doveroso e importante; e soprattutto, un momento in cui, valorizzando il binomio uomo-natura, la persona umana si fa collaboratrice di Dio nello ‘sviluppo della creazione’”. Citando il Concilio, Paolo VI e Giovanni Paolo II, il cardinale ha auspicato “una rinnovata teologia del lavoro che tenga conto della nuova riflessione maturata grazie alla Laudato si’ e che ci porta in almeno due direzioni”. La prima, ha spiegato, è la denuncia della “radice umana della crisi ecologica”, che comporta la capacità di “mettere un freno a quella sorta di ‘potere ingovernabile’ che il Papa ha chiamato come il ‘paradigma tecno-economico’. Un sistema di potere – privo della tensione verso Dio – che riduce l’uomo e l’ambiente a semplici oggetti da sfruttare in modo illimitato e senza cura. In questo modo, il lavoro si disumanizza e diventa uno strumento di manipolazione della nostra casa comune”. La seconda strada da percorrere è quella sancita da “un semplice quanto fondamentale principio evangelico che troppo spesso viene marginalizzato nella vita quotidiana: il lavoro è a servizio della persona umana e non il contrario”.

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