Settimana sociale: card. Bassetti (presidente Cei), “fondamentale investire sulle energie morali del Paese”

(dall’inviata a Cagliari) – “Occorre, più di tutti, dare a questo Piano di sviluppo per l’Italia un’idea alta e nobile, per il bene comune del Paese senza ridurlo all’ennesima occasione di ricerca di denaro pubblico”. È l’appello finale del discorso pronunciato dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che alla Settimana sociale di Cagliari ha affermato come sia “fondamentale investire sulle energie morali del Paese, sui giovani talenti e su tutti quegli uomini e le donne di buona volontà che hanno veramente a cuore l’Italia e che credono che questo Paese possa crescere tutto insieme, senza strappi e senza rincorrere gli egoismi sociali, ma nel nome dei grandi uomini e delle grande donne che hanno fatto l’Italia”. “Il mio sogno – ha spiegato – è quello di un grande progetto per l’Italia ispirato da quel clima di ricostruzione del Paese che aveva animato i Padri costituenti e tutta quella gente semplice che, dopo la seconda guerra mondiale, o dopo i grandi disastri come l’alluvione del Polesine o il terremoto del Friuli, si è rimboccata le maniche e in silenzio ha ricostruito il Paese casa per casa, strada per strada, scuola per scuola”. Di qui l’attualità delle parole di Giorgio La Pira, che nel 1961, a Firenze, mentre stava aspettando la visita di un politico britannico a Palazzo Vecchio, scrive: “Ho un solo alleato: la giustizia fraterna quale il Vangelo la presenta. Ciò significa: 1) lavoro per chi ne manca. 2) casa per chi ne è privo. 3) assistenza per chi ne necessita. 4) libertà spirituale e politica per tutti. 5) Vocazione artistica e spirituale di Firenze nel quadro universale della città cristiana ed umana”. “Queste semplici parole – che costarono a La Pira l’accusa di essere un ingenuo sognatore – sono ancora oggi valide”, ha ammonito Bassetti: “Perché non sono soltanto delle parole, ma rappresentano la traduzione dei più importanti principi cristiani in ambito politico. La nostra ‘vocazione sociale’ consiste in questo: nel coniugare il pane e la grazia, il diritto al lavoro con la libertà religiosa in un mondo plurale”. “Non mancano segni di speranza per il mondo del lavoro, tra i quali la parziale ripresa economica”, ha detto il presidente della Cei sulla scorta del videomessaggio del Papa proiettato in apertura: “La crescita dell’economia però non è sufficiente, qualora le sostanze non siano allocate con equità e permangano divisioni, alienazione sul lavoro e assenza di lavoro per tanti”. La Chiesa, da parte sua, è pronta a dare il suo contributo “a promuovere percorsi di formazione, inclusione e sviluppo, con l’ispirazione di quell’umanesimo cristiano del quale vogliamo farci instancabili annunciatori in ogni luogo e in ogni occasione, in modo che lo splendore che rifulge sul volto di Cristo possa illuminare ogni persona e rinnovare ogni ambito della convivenza umana”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy