(Re)thinking Europe: mons. Scicluna (Malta), “coltivare di più il senso del dialogo”

Mons. Charles J. Scicluna, arcivescovo di Malta

“Assistiamo a un inasprimento del dialogo politico o forse a una mancanza di dialogo, che preoccupa l’osservatore o chi vuole promuovere il dialogo e il bene comune. È un invito che noi vescovi facciamo alla popolazione europea: coltivare di più il senso del dialogo”. Sono parole dell’arcivescovo di Malta Charles Scicluna alla vigilia dell’incontro “(Ri)pensare l’Europa”, che si apre venerdì nell’Aula dei Sinodo in Vaticano, su iniziativa della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece). “È un’idea straordinaria della Comece e sarà un’ottima esperienza di ascolto gli uni degli altri. Se parliamo di ponti e di dialogo, prima dobbiamo viverli. Abbiamo bisogno di incontrarci, di ascoltarci gli uni gli altri e nel dialogo tra noi c’è già l’inizio di una cultura vera del dialogo”. Perché “su scala europea”, “l’intolleranza reciproca si mostra su molti fronti”, come è stato a Malta con l’“assassinio veramente nefasto di Daphne Caruana Galizia”, “un momento di grande tensione”, dice mons. Scicluna, che sta suscitando “una reazione civile molto forte. Ciò significa che il pilastro fondamentale della democrazia c’è: quando la gente reagisce è il segno che la coscienza sociale è viva e non si lascia intimidire dall’arroganza di chi vuole eliminare fisicamente l’avversario o un giornalista che critica, investiga e combatte non solo la corruzione e l’abuso di potere ma anche la prepotenza”.
Per ricordare Daphne Caruana Galizia, un minuto di silenzio è stato osservato durante la sessione plenaria del Parlamento europeo in corso a Strasburgo. Presente anche la famiglia della giornalista maltese uccisa il 16 ottobre. La sala stampa del Parlamento Ue porterà il suo nome.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy