Papa Francesco: collegamento con stazione spaziale internazionale, “siete un piccolo Palazzo di Vetro”. “La totalità è più grande della somma delle parti”

Vaticano, 26 ottobre: Papa Francesco si è collegato in diretta audio-video con l’equipaggio della Missione 53 a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Foto L'Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

“La nostra società è molto individualista, invece nella vita è essenziale la collaborazione, penso a tutto il lavoro che c’è dentro una impresa come la vostra. Potreste darmi qualche esempio significativo?”, chiede ancora Papa Francesco all’equipaggio della Missione 53 a bordo della stazione spaziale internazionale, raggiunta questo pomeriggio in collegamento audio-video. Joseph Acaba, ingegnere della Nasa di origine portoricana, saluta il Papa in spagnolo e poi spiega in inglese: “Un grande esempio di collaborazione internazionale: lavoriamo tutti i giorni con i diversi centri in tutto il mondo, Stati Uniti, Canada, Giappone e nove Paesi in Europa. Sono le persone che collaborano, lavorano insieme per ottenere qualcosa che è al di sopra di ciascuno. Ognuno di noi porta una diversità e queste rendono più forti, fanno un insieme molto più grande di noi”. “Voi siete un piccolo Palazzo di Vetro, eh?”, risponde sorridendo Francesco. “La totalità – prosegue – è più grande della somma delle parti, questo è l’esempio che ci date. Grazie tante cari amici, vorrei dire cari fratelli, perché siete rappresentanti di tutta la famiglia umana nel grande progetto di ricerca di questa stazione spaziale, grazie per questo colloquio che mi ha molto arricchito”. Dal Pontefice l’assicurazione dei pregare “per voi, per le vostre famiglie e per il vostro lavoro” e l’immancabile “voi per favore pregate per me, grazie”. A nome di tutti Nespoli ringrazia il Pontefice per “essere stato con noi sulla stazione dove facciamo tanta ricerca”. “Ma la ringrazio – sottolinea – di averci portato più in alto, di averci tirato fuori fuori da questa meccanicità quotidiana, di averci fatto pensare a cose più grandi di noi”.

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