Lotta alla povertà: Marsico (Caritas), attivare processi di cambiamento sul territorio

“Oggi la sfida non è quella di segnalatori delle disfunzioni o di sperimentatori di risposte esemplari, ma soprattutto di attivatori e di manutentori di processi di cambiamento, che vanno nella direzione della costruzione di sistemi territoriali sempre più capaci di contrastare la povertà in maniera strutturale e multidimensionale. Costruire sistemi territoriali integrati è la sfida in cui inserirsi, allargando i margini dell’accesso alle condizioni più marginali ed escluse”. È quanto afferma Francesco Marsico, responsabile dell’Area nazionale della Caritas italiana, nelle conclusioni del Rapporto 2017 sulle politiche contro la povertà in Italia. Tra il bilancio dell’attuazione del Sia (Sostegno per l’inclusione attiva) e la prospettiva del Rei, il nuovo Reddito d’inclusione, Marsico scrive che “una riforma non cambia magicamente un Paese segnato da enormi differenziali regionali e da una crisi economica che ha lasciato cicatrici profonde nei territori”. Per questo “si dovranno analizzare le difficoltà attuative tenendo sempre presente non il punto di arrivo della riforma, che è la sua piena attuazione operativa, ma il ragionevole e verificabile sviluppo incrementale delle prassi”.
Gli obiettivi indicati da Marsico si collocano su tre livelli: “La garanzia di risorse incrementali, che assicurino l’adeguatezza degli importi e l’allargamento della platea”; “la costruzione, nello spazio residuo di questa legislatura, di un adeguato piano nazionale per la lotta alla povertà”; “una capacità di monitoraggio e valutazione che evidenzi i punti di forza e di difficoltà”.

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