Immigrazione: Dossier Idos, persiste la netta prevalenza dei cristiani (53,0%). Inconsistente il timore di una “invasione islamica”

Italia, Paese pluralista e multireligioso. È uno dei dati che emerge dal Dossier immigrazione dell’Idos presentato questa mattina a Roma. Colpisce la crescente consistenza del pluralismo religioso: la Moschea di Roma Monte Antenne è la più grande d’Europa, così come lo sono il Centro Culturale Ikeda per la Pace di Milano della comunità buddhista, inaugurato nel 2016, e il Tempio di Settebagni, alle porte di Roma, della comunità mormone (Chiesa di Gesù e dei Santi degli ultimi giorni). Dai primi anni del 2000 persiste la netta prevalenza dei cristiani (53,0%), tra i quali gli ortodossi sono i più numerosi, seguiti dai cattolici e dai protestanti (rispettivamente circa 1,5 milioni, quasi 1 milione e più di 250.000 tra protestanti e altre comunità cristiane). La rilevante incidenza dei musulmani, pari a un terzo dell’intera presenza straniera (1,6 milioni di persone), non giustifica il timore di un’invasione e l’atteggiamento conto l’Islam. È discreta la presenza di fedeli di religioni orientali (tra gli altri, induisti 150.800 e 3,0% del totale, buddhisti 113.900 e 2,3%), senza contare i gruppi religiosi minori e gli atei. Sono diffuse le iniziative di dialogo ecumenico e interreligioso, da considerare efficaci per arginare il terrorismo e favorire l’inserimento, tenuto conto che tutte le comunità religiose, con la rete dei loro luoghi di culto, sono anche promotrici di attività sociali e culturali funzionali all’inserimento.
“Ogni autentica comunità di fede non può che contrastare il nativismo religioso”, si legge nel dossier, “e praticare l’apertura a tutti i credenti, come ha fatto papa Francesco recandosi nel 2016 in Svezia per commemorare i 500 anni dalle tesi di Lutero a Wittenberg e, ad aprile 2017, in Egitto per incontrarsi con il Grande Imam dell’Università El Azhar del Cairo. Gli analisti sottolineano infine come sia stato “un segno di questa apertura” l’istituzione di un Consiglio per i rapporti con l’Islam italiano da parte del ministero dell’Interno, che ha portato alla firma, nel febbraio 2017, di un “Patto nazionale per un Islam italiano”, sottoscritto dalle più importanti organizzazioni musulmane cui fanno capo le moschee.

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