Immigrazione: Dossier Idos, nel 2065, potranno essere 14,1 milioni i residenti stranieri e 7,6 milioni i cittadini italiani di origine straniera

La stima della presenza straniera regolare in Italia è di 5.359.000 persone mentre gli italiani all’estero sono 5.383.199 secondo le anagrafi consolari (aumentati di oltre 150mila unità rispetto al 2015). È il dato complessivo che emerge dal Dossier statistico 2017, curato dal Centro Studi e ricerche IDOS e, per il terzo anno consecutivo, con il Centro Studi Confronti e con il sostegno dei fondi dell’otto per mille della Chiesa valdese – Unione delle Chiese metodiste e valdesi, che è stato presentato questa mattina a Roma. Significativo il paragrafo sull’andamento demografico e l’immigrazione: nel 2016, tra i cittadini italiani le morti sono prevalse sulle nascite di 204.675 unità (tendenza in corso da diversi anni). La “compensazione” è stata in parte assicurata grazie alle nascite da genitori stranieri (69.379, il 14,7% del totale). Insomma, secondo le previsioni demografiche dell’Istat, nell’arco dell’intero periodo 2011-2065, la dinamica naturale sarà negativa per 11,5 milioni (28,5 milioni di nascite e 40 milioni di decessi) e quella migratoria sarà positiva per 12 milioni (17,9 milioni di ingressi e 5,9 milioni di uscite). Pertanto, complessivamente, la popolazione residente non diminuirà e si assesterà sui 61,3 milioni, ma sarà molto diversa la sua composizione: l’incidenza degli ultra 65enni sfiorerà il 33%, si ridurranno i minori e le classi di popolazione in età lavorativa, aumenterà l’incidenza degli stranieri. Nel 2065, potranno essere 14,1 milioni i residenti stranieri e 7,6 milioni i cittadini italiani di origine straniera: nell’insieme più di un terzo della popolazione. Alla luce di queste precisazioni a preoccupare maggiormente dovrebbe essere la scarsa capacità dell’Italia di attrarre e integrare i cittadini dall’estero.

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