Giordania: Amman, apre la prima pizzeria italiana a taglio. I pizzaioli sono sette rifugiati iracheni

Rifugiati iracheni pizzaioli

Anche ad Amman la vera pizza italiana a taglio. Domenica 22 ottobre, presso la parrocchia di san Giuseppe a Jabal Amman, con la benedizione di mons. Mauro Lalli, incaricato d’Affari della Nunziatura Apostolica in Giordania, è stata inaugurata la nuova pizzeria solidale “Mar Yousef’s pizza”. Il progetto di pizzeria “solidale”, avviata con lo scopo di dare una risposta lavorativa ai profughi iracheni in attesa di essere “riposizionati” in paesi come il Canada, l’Australia o gli Stati Uniti partire “verso nuove destinazioni”. Sono trascorsi circa 3 anni, infatti, da quando intere famiglie, cacciate dallo Stato islamico dai loro villaggi della piana di Ninive, si sono rifugiate ad Amman. E la loro permanenza in Giordania si prolunga giorno dopo giorno. Per far fronte a questo bisogno, la parrocchia di Jabal Amman ha aperto le porte alla pizzeria sociale. Con il contributo del Sacro Convento di Assisi e della Nunziatura di Amman, i vecchi locali della parrocchia sono stati ristrutturati ed adibiti a cucina e pizzeria. Grazie, inoltre, al sostegno finanziario dall’Aics (Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e al coordinamento operativo della Ong italiana “Un ponte per”, negli stessi giorni si è svolto il primo corso di formazione per pizzaioli, tenuto dal maestro Tony Biasi proveniente da San Polo di Piave che ha insegnato a 7 rifugiati iracheni l’arte della pizza a taglio italiana. I beneficiari del corso erano giovani padri di famiglia, ai quali il progetto ha dato la possibilità di imparare un mestiere e di guadagnare un piccolo stipendio che permetterà loro di affrontare con maggior serenità l’incerto futuro che ancora li attende.

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