Papa Francesco: Vian (L’Osservatore Romano), “lo si capisce se lo si vede come missionario”

“Questo Papa lo si capisce veramente se lo si vede come missionario”. Così il direttore de “L’Osservatore Romano”, Giovanni Maria Vian, in un’intervista al settimanale diocesano di Piacenza-Bobbio “Il Nuovo Giornale” sintetizza quello che è, a suo avviso, il “disegno pastorale” di papa Francesco. “Annunciare la misericordia, come fa di continuo – spiega Vian -, esprime da un lato un atteggiamento di apertura e incontro, dall’altro la volontà di farsi capire con un linguaggio immediatamente comprensibile, anche se non tutti lo accolgono. È una mano tesa alla ricerca dell’interlocutore, ed è la stessa logica del Vangelo”. “Francesco – aggiunge il direttore della testata vaticana – è il primo Papa che viene dal ‘nuovo mondo’, come si definiva l’America, e questo punto di vista nuovo traspare dall’attenzione verso quelle realtà che Bergoglio chiama ‘periferie’. Quattro giorni prima di essere eletto, nelle riunioni precedenti il Conclave, ha sottolineato che la Chiesa deve uscire da se stessa. Le periferie sono infatti geografiche, sociali, ma anche esistenziali. Le periferie possono tagliare trasversalmente anche una grande città occidentale”. E se è vero che insiste sul tema dei profughi “perché il fenomeno migratorio ha da anni una dimensione mondiale e non si esaurirà presto”, è pur vero che egli “ha una visione complessiva, che comprende tanti altri aspetti di cui spesso parla: penso ad esempio – cita Vian – alla denatalità nel nord del mondo”.

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