Migranti: Medu, solo 1 migrante su 10 fugge per motivi economici

Solo 1 migrante su 10 fugge dall’Africa subsahariana per motivi economici. 9 su 10 hanno subito violenze, torture e trattamenti inumani e degradanti. Eppure negli ultimi anni, in Italia e negli altri Paesi europei, sono aumentati i dinieghi alle richieste di protezione internazionale: il 62% nel 2016. Per Medici per i diritti umani (Medu) “la grande omissione” è dovuta al fatto che spesso le Commissioni territoriali  “non tengono conto dello stato di salute e psicologico di chi hanno davanti: persone sofferenti che devono essere aiutate a raccontare le loro drammatiche storie”. Sono i dati che emergono dalle  testimonianze di 1000 migranti (870 uomini, 130 donne, tra cui 133 minori) raccolte da Medu, che oggi ha presentato a Roma, nella Sala stampa estera una mappa web interattiva in italiano e in inglese, tre anni di lavoro (2014-2016), per raccontare la tragedia e la speranza dei viaggi dei migranti dai Paesi subsahariani verso l’Europa. L’obiettivo è raggiungere l’opinione pubblica e arrivare nelle scuole, per sensibilizzare sul fenomeno. Le testimonianze sono state raccolte nel Cara (Centro per richiedenti asilo) di Mineo, nei Centri di accoglienza straordinaria di Ragusa, al porto di Pozzallo, nella clinica mobile romana dove Medu lavora con i migranti in transito di via Cupa, e nel centro Psiché a Roma. Sono una parte delle 730 mila persone arrivate negli ultimi 15 anni, di cui il 60% negli ultimi tre anni.  Sul sito www.mediciperidirittiumani.org ci sono grafici, statistiche e un centinaio delle testimonianze più significative. “E’ una mappa viva, in progress, perché possa essere arricchita di nuove storie, per raccontare le trasformazioni di quello che sta succedendo”, ha spiegato Alberto Barbieri, coordinatore Medu. Le rotte dall’Africa sub-sahariana sono cinque rotte: occidentale ovest; occidentale est (la più trafficata) dal Niger alla Libia, con un tempo di percorrenza media di 20 mesi; occidentale centro; orientale centro; orientale est. Quest’ultima passa dall’Egitto ed è la meno battuta perché più lunga e pericolosa. “Ma negli ultimi mesi molti migranti al Cairo sono in attesa di imbarcarsi”, ha precisato Barbieri. Il 90% di quelli che scappano dall’Eritrea fugge dal servizio militare a vita o da persecuzioni politiche. Dall’Africa occidentale per i motivi più diversi che minacciano la loro sopravvivenza, ma solo il 10% per motivi economici.  Nonostante ciò i dinieghi sono saliti al 62%. Il motivo? “Il migrante è una persona che ha vissuto l’inferno – Barbieri -. Non riesce a raccontare bene il suo dramma. Colpisce l’aridità e il tecnicismo delle domande fatte nelle commissioni, in poco meno di un’ora si gioca il futuro di una esistenza”. Perciò, secondo Medu, “la distinzione tra richiedente asilo e migrante economico è uno schematismo semplicistico, inadeguato a leggere la complessità del fenomeno”.

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