Papa Francesco: Messa Campus Misericordiae, “la vita non va chiusa in un cassetto”, non si risponde a Gesù “con un messaggino”. No a “doping” del successo

(dagli inviati Sir a Cracovia) “Zaccheo aveva un secondo ostacolo sulla via dell’incontro con Gesù: la vergogna paralizzante”. Lo ha spiegato il Papa ai giovani, immedesimandosi nel brano evangelico scelto come guida nell’omelia: “Possiamo immaginare che cosa sia successo nel cuore di Zaccheo prima di salire su quel sicomoro, ci sarà stata una bella lotta: da una parte una curiosità buona, quella di conoscere Gesù; dall’altra il rischio di una tremenda figuraccia”. Zaccheo, ha ricordato Francesco, “era un personaggio pubblico; sapeva che, provando a salire sull’albero, sarebbe diventato ridicolo agli occhi di tutti, lui, un capo, un uomo di potere. Ma ha superato la vergogna, perché l’attrattiva di Gesù era più forte”. “Avrete sperimentato che cosa succede quando una persona diventa tanto attraente da innamorarsene”, il riferimento alla vita quotidiana dei giovani: “Allora può capitare di fare volentieri cose che non si sarebbero mai fatte. Qualcosa di simile accadde nel cuore di Zaccheo, quando sentì che Gesù era talmente importante che avrebbe fatto qualunque cosa per Lui, perché Lui era l’unico che poteva tirarlo fuori dalle sabbie mobili del peccato e della scontentezza. E così la vergogna che paralizza non ha avuto la meglio”: Zaccheo, in altre parole, “ha rischiato e si è messo in gioco. Questo è anche per noi il segreto della gioia: non spegnere la curiosità bella, ma mettersi in gioco, perché la vita non va chiusa in un cassetto. Davanti a Gesù non si può rimanere seduti in attesa con le braccia conserte; a lui, che ci dona la vita, non si può rispondere con un pensiero o con un semplice messaggino!”. “Cari giovani – ha proseguito Francesco – non vergognatevi di portargli tutto, specialmente le debolezze, le fatiche e i peccati nella Confessione: lui saprà sorprendervi con il suo perdono e la sua pace. Non abbiate paura di dirgli sì con tutto lo slancio del cuore, di rispondergli generosamente, di seguirlo! Non lasciatevi anestetizzare l’anima, ma puntate al traguardo dell’amore bello, che richiede anche la rinuncia, e un no forte al doping del successo ad ogni costo e alla droga del pensare solo a sé e ai propri comodi”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy