Papa Francesco: Messa Campus Misericordiae, “Dio conta su di te per ciò che sei”, “non accettarsi è girarsi dall’altra parte”

(dagli inviati Sir a Cracovia) “Per Gesù – ce lo mostra il Vangelo – nessuno è inferiore e distante, nessuno insignificante, ma tutti siamo prediletti e importanti: tu sei importante!”. Il primo saluto alla folla sterminata di giovani che fin da ieri sera lo ha atteso è all’insegna della fiducia. Il Papa, nell’omelia, è partito dalla figura di Zaccheo per mettere in guardia da tre ostacoli che bisogna affrontare per incontrare Gesù. Il primo è la “bassa statura”. “Dio conta su di te per quello che sei, non per ciò che hai: ai suoi occhi non vale proprio nulla il vestito che porti o il cellulare che usi; non gli importa se sei alla moda, gli importi tu. Ai suoi occhi vali e il tuo valore è inestimabile”, le parole del Papa. “Zaccheo non riusciva a vedere il Maestro perché era piccolo”, ha ricordato Francesco: “Anche oggi possiamo correre il rischio di stare a distanza da Gesù perché non ci sentiamo all’altezza, perché abbiamo una bassa considerazione di noi stessi. Questa è una grande tentazione, che non riguarda solo l’autostima, ma tocca anche la fede”. “Gesù ha fatto sua la nostra umanità e il suo cuore non si staccherà mai da noi”, ha assicurato il Papa: “Lo Spirito Santo desidera abitare in noi; siamo chiamati alla gioia eterna con Dio! Questa è la nostra statura, questa è la nostra identità spirituale: siamo i figli amati di Dio, sempre”. “Non accettarsi, vivere scontenti e pensare in negativo significa non riconoscere la nostra identità più vera: è come girarsi dall’altra parte mentre Dio vuole posare il suo sguardo su di me, è voler spegnere il sogno che egli nutre per me. Dio ci ama così come siamo, e nessun peccato, difetto o sbaglio gli farà cambiare idea”.

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