Musulmani nelle chiese: mons. Brambilla (Novara), “ogni fede deve vigilare sul primato di Dio”

“Con tutta la Chiesa italiana, in profonda comunione con il Santo Padre Francesco, esprimiamo gratitudine per l’iniziativa dei fratelli musulmani di recarsi nella Chiesa più vicina alla loro casa, per esprimere ‘solidarietà e cordoglio’ dopo il ‘vile assassinio’ di padre Jacques Hamel, come ha suggerito in Francia il Consiglio francese per il Culto musulmano”. Lo afferma mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, che da Cracovia – dove si trova per partecipare alla Gmg – ha scritto un messaggio letto oggi nella Basilica di San Gaudenzio a Novara durante la messa cui hanno preso parte alcuni rappresentanti del mondo musulmano. “È un segno enorme, un segno che aspettavamo. Esso significa che i credenti di tutte le religioni, in particolare ebrei, cristiani e musulmani, condannano – afferma Brambilla – la violenza perpetrata in nome di Dio. Con il loro gesto i fratelli musulmani ci attestano che la violazione dello spazio santo della celebrazione è un gesto inaudito. Di questo noi li ringraziamo”. “Con la presenza dei fratelli musulmani veramente credenti che noi accettiamo di cuore, diciamo che ogni fede deve vigilare sul primato di Dio, per non trasformarlo in un idolo a nostro piacere. C’è un comandamento che tocca profondamente il cuore di ebrei e cristiani e segna un principio irrinunciabile di vita e di azione: non fabbricarti idoli! Ed è un comandamento anche molto caro all’Islam, che ne fa uno dei pilastri della sua concezione religiosa: c’è un Dio solo, potente e misericordioso, e nulla è comparabile a lui”.

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