Gmg 2019: mons. Ulloa Mendieta (vescovo Panama), sarà “balsamo” per i giovani e per il Paese

(dagli inviati Sir a Cracovia) “La Gmg di Panama sarà una specie di balsamo per i giovani che vivono in povertà estrema, che scelgono l’immigrazione, che sono vittima della droga e di tutti i tipi di violenza”. Lo ha detto mons. José Domingo Ulloa Mendieta, arcivescovo di Panama, nella conferenza stampa organizzata al Media Center di Cracovia subito dopo l’annuncio, dato dal Papa, del luogo dove si svolgerà la prossima Gmg nel 2019. “L’annuncio per noi è stata una sorpresa”, ha proseguito, ricordando che l’istituzione della prima diocesi a Panama risale al 1513: “Siamo un Paese piccolo, ma siamo anche una specie di ponte tra le due Americhe, da cui partirono i missionari per l’evangelizzazione. Papa Francesco ci ha lanciato una sfida: vogliamo essere una Chiesa in uscita nelle periferie, in grado di arrivare alle periferie geografiche, ma anche alle periferie umane. E la prossima Gmg potrà essere una grande opportunità d’incontro”. Ad esprimere “gioia e gratitudine” al Papa per la sua scelta è stato anche monsignor Manuel Ochogavia Barahona, vescovo di Colon-Kuna Yala, assicurando che “la Chiesa ha sempre seguito e accompagnato la storia della nazione: è una Chiesa molto credente, basata sull’affidamento. C’è un culto molto forte della Madonna, madre della nostra nazione, ma tipici della nostra cultura sono anche i canti, i balli come la salsa, la musica…”. Panama, ha aggiunto, “è un Paese di varie culture che hanno trovato qui la loro patria: è un Paese d’incontro, aperto e accogliente verso i giovani da tutto il mondo, dove nessuno si sente escluso. Vogliamo costruire la pace, vogliamo costruire una società giovane”.

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