Gmg 2016: Veglia Campus Misericordiae. Miguel (Paraguay), “Dio ci trasforma veramente, ci restaura”

(dagli inviati Sir a Cracovia) “Ho preso la droga per sedici anni, a partire dall’età di 11 anni”. Comincia così la testimonianza di Miguel, 34 anni, di Asuncion, in Paraguay. “Ho sempre avuto grandi difficoltà con le relazioni con la mia famiglia, non mi sono mai sentito amato né vicino a loro. Per me la famiglia era un concetto inesistente, e la casa era un luogo per dormire e mangiare”. Poi a undici anni la fuga da casa verso la “libertà” e qualche mese dopo la droga a scuola, che “non faceva che rendere più profondo il vuoto che era in me, tanto che non volevo più rientrare a casa, presentarmi alla mia famiglia”. Poi l’abbandono della scuola, a 15 anni la prigione, e dopo ogni scarcerazione la ricaduta nel crimine. Dopo l’uscita definitiva dalla prigione, un prete amico di famiglia ha invitato Miguel in un luogo chiamato “Casa della speranza”, e “per la prima volta ho sentito di avere una famiglia”, ha raccontato. Infine la confessione e il perdono: “Dio ci trasforma veramente, ci restaura!”. Da dieci anni Miguel ha recuperato completamente la sua salute, e ora è responsabile della casa “Quo vadis?”, presso la Casa della Speranza a Cerro Chato.

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