Parrocchie aperte: don Rulfo (Mondovì), “Viviamo un’apertura su vari fronti”

“Non ho orari prefissati. Ognuno può bussare alla porta della mia casa. Se ci sono apro, ascolto, mi faccio carico, nella misura del possibile. E la chiesa è sempre aperta, anche se ci si deve porre il problema di eventuali furti”, così don Pier Renzo Rulfo, 62 anni, un dottorato in liturgia e la docenza allo Studio teologico interdiocesano di Fossano, parroco a Trinità in diocesi di Mondovì, 2.300 abitanti “Viviamo un’apertura su vari fronti, come comunità parrocchiale –dice -: l’oratorio ha i suoi tempi e accoglie quando gli animatori sono disponibili, per attività adeguate ai più piccoli. La Caritas parrocchiale conta su un gruppo impegnato ed attento, che cura la distribuzione di generi alimentari e che supporta varie situazioni di emergenza (verificando le necessità che vengono evidenziate). Anche alla mia porta suonano il campanello tanti che chiedono un aiuto immediato, spesso profittando della fermata dei treni alla stazione Fs in paese. Anche in questi casi, con il gruppo della Caritas, cerchiamo di discernere le urgenze autentiche, provvedendo nella misura del possibile”. In paese, da mesi, sono ospitati nella struttura autonoma del Castello alcune decine di profughi, che hanno potuto svolgere anche lavori socialmente utili, per la pulizia delle strade soprattutto. “Alcuni di questi rifugiati sono presenti a Messa la domenica, in particolare gli ivoriani, che coinvolgiamo in qualche gesto simbolico – spiega don Pier Renzo Rulfo – di recente abbiamo vissuto un incontro con loro e con i giovani della nostra comunità. E’ stato un modo per conoscersi meglio e fraternizzare. Stiamo programmando una serata di condivisione con un cena in comune. Tutto aiuta per avere un cuore senza barriere, battendo ogni possibile pregiudizio”.

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