Parrocchie aperte: don Foschi (Sant’Egidio – Cesena-Sarsina), “Farsi carico delle esigenze di chi ha bisogno”

“Farsi carico delle esigenze di chi ha bisogno. E’ nella natura stessa della nostra Chiesa, cattolica e universale, rispondere a questa chiamata. Non ci possono essere persone che non possano sentirsi a casa loro in una parrocchia o in una Chiesa”. Sono le impressioni di don Gabriele Foschi, sacerdote nella parrocchia di Sant’Egidio a Cesena, che commenta così l’invito di Papa Francesco a tenere le parrocchie aperte. Don Foschi sottolinea, però, come “apertura non significhi sottostare a qualsiasi condizione, da parte di chi è accolto, tale da svilire la realtà di apertura”. Per questo, “cerchiamo di non elargire troppi aiuti in denaro perché non ci sembra un segno di aiuto verso il prossimo che deve essere sostenuto in altre maniere, curando il suo inserimento lavorativo, per esempio, e la sua crescita morale e spirituale”. A Sant’Egidio la parrocchia si è resa disponibile ad offrire aiuto ai familiari dei pazienti ricoverati nel vicino ospedale cittadino “M. Bufalini”. Sono ospitati nella Casa accoglienza ‘Luciano Gentili’, “una settantina le persone che hanno abitato l’appartamento nel solo anno 2015”. Inaugurata anni fa per volere del parroco di allora don Pino Zoffoli, e desiderio condiviso da tutta la comunità parrocchiale, “la vita della casa vede oggi coinvolti in vario modo circa sessanta volontari”. In questo senso va anche “l’acquisto di un pullmino attrezzato per carrozzine. E’ a disposizione di disabili, persone sole, anziani e di tutti quello che sono impossibilitati a muoversi in maniera indipendente”.

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