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Parrocchie aperte: don Mergola (Santi Apostoli Pietro e Paolo-Torino), “obiettivo non è portare persone in chiesa, ma suscitare curiosità e desiderio di incontrare Gesù”
Parrocchie aperte: don Palmieri (Chieti scalo), “esortazione a non aver paura di delegare”
Parrocchie aperte: don Galbiati (Barzio-Milano), “si cerca di essere il più possibile disponibili per incontrare le persone”
Parrocchie aperte: don De Checchi (Piove di Sacco-Padova), “richiesta una conversione comunitaria e valorizzare i laici”
Parrocchie aperte: don Gallina (Santa Tecla di Carlentini), “apriamo fino a notte, i fedeli hanno bisogno di noi”
Parrocchie aperte: don Bolognesi (Sant’Apollinare in Russi – Ravenna), “Quello del Papa è un invito bello e chiaro”
Parrocchie aperte: don D’Angelo (Teramo), “porte aperte” e “parroco sempre reperibile”
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Parrocchie aperte: don Moser (Trento-Bolzano), “il bisogno di spiritualità è enorme”
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Parrocchie aperte: don Reveruzzi (S. Maria Annunziata-Rimini), “se non ci si apre c’è il rischio di parlarci addosso. La chiusura crea tensione”
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Parrocchie aperte: don Grillo (Scala Coeli-Rossano), “un sacerdote non può essere legato al tempo”
Parrocchie aperte: don Fanfarillo (Alatri), “stimolo ad essere sempre più disponibili verso le persone”
Parrocchie aperte: don Foschi (Sant’Egidio – Cesena-Sarsina), “Farsi carico delle esigenze di chi ha bisogno”
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“Nella mia parrocchia ho messo degli orari di apertura e chiusura. E quando la chiesa è aperta c’è sempre qualcuno che accoglie, che siano laici o sacerdoti disponibili anche per le confessioni”. Don Michele Tartaglia, parroco della cattedrale della Santissima Trinità, parrocchia di Santa Maria Maggiore di Campobasso, commenta positivamente le parole di Papa Francesco di ieri al Giubileo dei diaconi: “A me fa male al cuore quando vedo un orario, nelle parrocchie: ‘Dalla tal ora alla tal ora. E poi? Non c’è porta aperta, non c’è prete, non c’è diacono, non c’è laico che riceva la gente…”. Una presenza, spiega il parroco, che oltre a essere “un servizio”, “una consegna di sé” per usare le stesse parole del Pontefice, vuole essere anche un’accortezza necessaria, per esempio “a prevenire dei furti, anche di ostie consacrate, che in passato abbiamo subito”. Infine, le parole del Papa “ci esortano anche a porci la domanda se stare fuori nella strada o dentro. Una presenza che in ogni caso sarebbe impossibile senza il contributo di laici che siano persone di riferimento”.