Diocesi: Lamezia Terme, quasi il 70% dei giovani si dichiara cristiano

Quasi il 70% dei giovani di Lamezia Terme dichiara di essere di religione cristiano–cattolica, in netta maggioranza rispetto a quanti si definiscono genericamente “cristiani” (poco più dell’11%), a quanti credono nell’esistenza di un’entità superiore “non ben identificata” (poco più del 7%) e a chi dichiara di non credere a nulla di trascendente (poco più del 6%). Sono alcuni dati del rapporto “Dio a modo mio – Giovani e fede nel contesto di Lamezia Terme: un’indagine locale”, curato dall’Istituto Toniolo presentato stamattina al Liceo Campanella di Lamezia Terme. Un report, frutto della collaborazione pluriennale tra l’ente fondatore dell’Università Cattolica e la diocesi lametina, che ha voluto focalizzare il tema del rapporto tra giovani, fede e Chiesa nel variegato mondo dei giovani di Lamezia e del comprensorio. A circa 5mila studenti di tutti gli istituti superiori lametini, tra i 14 e i 19 anni, sono stati sottoposti nei mesi scorsi dei questionari a cui ogni giovane ha risposto liberamente in forma anonima. Tra i giovani lametini – secondo i dati – prevale un’adesione “ideale” alla fede a cui nella maggior parte dei casi non fa seguito una corrispondente partecipazione alla vita della Chiesa: solo il 23% dei giovani intervistati dichiara di continuare a partecipare alle attività formative ecclesiali iniziate negli anni precedenti, poco più del 41% di chi si dichiara cattolico assiste ai riti religiosi almeno una volta a settimana.
Tra i vari aspetti della vita della Chiesa i giovani dichiarano di esprimere un buon apprezzamento per le missioni nei Paesi in via di sviluppo, per gli insegnanti di religione e l’associazionismo cattolico, meno per le celebrazioni liturgiche e le scuole cattoliche. Chi partecipa alla vita della Chiesa in oltre il 50% dei casi lo fa per un bisogno personale di spiritualità e di far crescere la propria fede, sempre meno per tradizione familiare. Solo il 15% dei giovani dice di andare in Chiesa per stare con gli amici e meno del 10% per divertirsi. Analizzando i dati del rapporto, Diego Mesa, docente di sociologia della famiglia e dell’infanzia all’Università Cattolica, ha sottolineato la partecipazione attiva dei giovani intervistati all’indagine da cui emerge come “la fede, anche in una realtà come quella lametina, si configuri sempre più come una scelta personale e consapevole da parte dei giovani. Non si va più in Chiesa perché ‘si è sempre fatto così’, ma perché se ne sente il bisogno”. Per il vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora, quello dei giovani “è un universo variegato rispetto al quale come Chiesa e come istituzioni dobbiamo interrogarci continuamente. Ai giovani dobbiamo presentare un cristianesimo ‘dal vivo’. Dobbiamo annunciare ai nostri ragazzi la Buona Notizia che il Signore ci ama, che il cristianesimo non è una dottrina o un’etica ma una Buona Notizia che ti raggiunge e cambia la vita”.

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